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Visualizzazione dei post da 2011

Alice nel paese delle domandine

Venerdì 3 febbraio 2012, ore 18.30, sarò alla libreria Lovat di Villorba per presentare un libro di Monica Sarsini dedicato alle donne detenute nel carcere di Sollicciano, e intitolato " Alice nel paese delle domandine ". Qui di seguito propongo una breve intervista che mi ha rilasciato l'Autrice. Monica, perché hai voluto scrivere questo libro e perché questo titolo? Ho scritto questo libro insieme alle detenute per fare luce su un mondo di cui siamo all'oscuro, e perché avere un progetto da realizzare tutte insieme ci rendeva motivate e disposte ad aiutarci l'un l'altra per rendere il nostro lavoro perfetto. Il titolo, come tutti gli aspetti del libro, è il risultato di una discussione che abbiamo fatto insieme; Alice è una delle principali autrici, " domandina " è il termine con il quale viene denominata la richiesta che va compilata per qualsiasi cosa si desideri chiedere: dalla carta igienica al colloquio con l'avvocato. Un termin

Libreria Costeniero, presentazione del libro "Condannati a vivere"

Catelfranco Veneto - Giovedì 26 gennaio 2012, alle ore 21.00, con don Pietro Zardo presenterò il libro " Condannati a vivere ". La presentazione del libro è stata organizzata in collaborazione col Circolo di lettura " Matilde Serao " e si terrà presso la libreria Costeniero in piazza del Giorgione 55 a Castelfranco Veneto.

Don Pietro Zardo: aiutatemi ad aiutare i detenuti

VILLORBA  - A lanciare l'allarme è don Pietro Zardo : in carcere sono venuti a mancare detersivi e carta igienica. Ora i detenuti si trovano in una situazione davvero critica perché sono ospitati in una struttura realizzata per contenere 128 persone ma, proprio in questi giorni, il loro numero ha superato le 310 unità. E' vero che chi ha commesso un reato merita la galera, ma in queste condizioni non si può scontare la propria pena e il termine "rieducazione" perde ogni significato. Intervenendo ad un incontro svoltosi presso la sede del circolo del Partito democratico a Villorba, e promosso dal Circolo di lettura "Matilde Serao", don Pietro ha sottolineato che, attualmente, per molti detenuti resta difficile poter curare la propria igiene personale. La situazione è così critica che la direzione del carcere si è rivolta, col sostegno di don Pietro Zardo, alla Caritas diocesana affinché durante il periodo natalizio le comunità parrocchiali trevigiane
Ieri sera - nella sede del Partito democratico a Fontane di Villorba - si è svolto un incontro sulla realtà del carcere di Treviso con la partecipazione di don Pietro Zardo (cappellano presso la casa circondariale) e del dott. Giovanni Borsato (Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba). I presenti, quasi venti, provenivano da diverse aree politiche e gli interventi da parte del pubblico sono stati costruttivi. Di particolare interesse, la testimonianza del prof. Paolo Pozzobon che insegna sia presso l'Istituto Palladio di Treviso che presso il carcere.

Villorba, incontro sul carcere di Treviso

Martedì 6 dicembre 2011, alle ore 20.45, presso la sede del circolo del Partito Democratico a FONTANE di Villorba in via Luigi Pastro 99, avrà luogo un incontro culturale sul tema " Il carcere di Treviso: albergo o luogo di pena ". Tra i relatori don Pietro ZARDO (cappellano presso la Casa circondariale di Treviso), Giovanni BORSATO (già consigliere comunale del PD a Villorba), e Carlo SILVANO (autore del volume "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti"). Concluderà Sandra Milani (consigliere comunale). La serata è stata promossa dal Circolo di lettura " Matilde Serao " in collaborazione col Circolo del Partito Democratico . Ingresso libero. Quando ho incominciato a incontrare i detenuti, ho conosciuto persone che mi ponevano tante difficoltà e io non mi sentivo all'altezza di affrontare e gestire da interlocutore situazioni scottanti. Non si può mettere piede in carcere in maniera pietistica, ed è fondamentale essere il più vic

Guardarsi negli occhi

  Aggiungo una nuova storia tratta dal libro " Liberi reclusi. Storie di minori detenuti " (pp. 71-72) . Mi sono fidato dei miei amici: adesso sono dentro e pago anche per loro, che restano liberi perché non si sono fatti nessuno scrupolo a scaricare su di me tutte le responsabilità dei danni che abbiamo causato insieme .  Non sembra nutrire rancore per i suoi complici il giovane rumeno che ho davanti, e che ha sulle spalle già venti mesi trascorsi dietro le sbarre. Prima di venire in Italia – mi racconta Sergio (nome di fantasia) – ho sempre vissuto nel mio paese natio, in Romania. Sono stato battezzato secondo il rito ortodosso, però non sono praticante. A sedici anni sono scappato per qualche giorno con una ragazza del mio villaggio, e dopo una settimana, davanti a familiari e parenti, mi sono sposato. Un matrimonio che è durato poco: ora sono libero da ogni vincolo e non ho alcun rimpianto per una storia sentimentale che dentro non mi ha lasciato proprio nulla .

Breve storia di un tossico

Tra le storie che ho voluto raccontare nel mio libro intitolato " Liberi reclusi. Storie di minori detenuti ", c'è anche quella di Corrado (nome di fantasia): un tossico che come tanti ha sprecato soldi per rovinarsi la salute, la vita e, non ultima, per rimpinguare le tasche della malavita . Non ho mai pensato di finire in carcere: sono sedici mesi che sono qui e mi mancano ancora altri dieci mesi. Sì, ho avuto cugini e altri parenti dietro le sbarre, ma ero convinto che questa sarebbe rimasta una realtà fuori dai miei orizzonti. La prima notte trascorsa al Centro di prima accoglienza fu davvero brutta e mi sentii male anche fisicamente. I miei genitori mi mancavano moltissimo. A parlare è Corrado (nome di fantasia), un ragazzo italiano di origine rom da poco maggiorenne, che mi confida: Sono qui e a volte ripenso a quando andavo in campeggio; eravamo una decina tra maschi e femmine, si piantavano le tende sulla spiaggia, al mare, e passavamo il tempo a fumare

Prescrizione e assoluzione: sono sinonimi?

Scrivendo a un giornale, l'avv. Agostino La Rana (penalista) ha scritto: " E’ noto che prescrizione e assoluzione non sono sinonimi, tutt’altro; la prescrizione presuppone proprio la fondatezza dell’accusa e l’imputato, se ritiene di essere estraneo ai fatti, può dichiarare di non avvalersene, cosa che si sono guardati bene dal fare gli imputati in tanti processi ".

Sei un nullafacente? Allora vai in galera!

E' finito in carcere perché tra il 2003 e il 2005 non ha versato i cinquecento euro mensili derivanti dai suoi obblighi verso la moglie e i figli (1). M.I. risulta essere un nullafacente con precedenti per reati contro il patrimonio. Adesso - nel carcere di Treviso - dovrà scontare quattro mesi di reclusione e pagare una multa di seicento euro. E' vero che chi sbaglia deve pagare, ma mi chiedo che in modo un nullafacente possa ora versare le nove mensilità, per un totale di quattromilacinquecento euro, più i seicento euro allo Stato. Ora che è in prigione, la sua situazione è peggiorata. Se per un cinquantenne è difficile trovare lavoro, figuriamoci le difficoltà che avrà soprattutto adesso che si porterà sul groppone anche quattro mesi di galera. Di fronte a casi del genere, che senso ha imprigionare le persone? Non era meglio "obbligare" questo personaggio a svolgere un lavoro umile - come la pulizia delle strade cittadine - e trattenere dalla busta paga una pa
Un libro che merita! Invito i frequentatori di questo blog a leggerlo.

Emergenza carceri

Riguardo all'emergenza carceri propongo, per attenuare le sofferenze dei detenuti che per i prossimi mesi di luglio e agosto devono affrontare l'afa in ambienti malsani e fatiscenti, di coinvolgere i militari così da garantire alcuni servizi di vigilanza (ad esempio sulle mura), e utilizzare le guardie carcerarie, liberate da questo servizio, per sorvegliare i detenuti nei cortili per un tempo superiore alla consueta ora d'aria. Si tratterebbe solo di fare questo servizio per i mesi estivi.
Mi lascia sempre l'amaro in bocca quella valanga di commenti che si possono leggere nei vari forum, a margine di articoli di cronaca nera, di giornali presenti anche in rete: folle di visitatori che, da come scrivono, dimostrano di non leggere a fondo le notizie relative a delitti e a reati gravi, e più che esprimere il desiderio di ottenere giustizia, sono animati dalla frenesia di infliggere sofferenze atroci al cosiddetto "mostro" di turno. Cosa divide, mi chiedo, la persona che trasgredendo la legge commette violenza, da quella che in nome della legge predica la violenza?

Liberi reclusi, la prefazione di Alfonso Paggiarino

Qui di seguito propongo la prefazione scritta dal direttore Alfonso Paggiarino per il libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti ". Prefazione Sono lieto e onorato di esprimere il mio pensiero tra le pagine di questa pubblicazione che rappresenta un ulteriore e proficuo passo avanti nel cammino della conoscenza e dell'integrazione tra la realtà penitenziaria e il contesto sociale che la circonda. Sono profondamente convinto che questo percorso conoscitivo contribuisca non poco a mettere da parte il concetto dell'istituto penitenziario quale “contenitore” in cui mettere da parte le persone che, adulte o minori che siano, hanno commesso un reato e, pertanto, meritano solo di essere puniti. La punizione, consistente nella restrizione – com'è giusto che sia – non deve essere considerato l'unico scopo del “carcere”, ma – com'è ancora più giusto che sia – l'anello di congiunzione tra le varie attività istituzionali, che contribuiscono, ciascuna secondo

Le riflessioni di una catechista

Dalla signora Gladys A. Maria Tedesco, catechista a Fontane di Villorba, ricevo le rflessioni che seguono : Sul tavolo, da giorni, un titolo sul libro attirava il mio sguardo “Liberi reclusi”, storie di minori detenuti. E mi dicevo: faresti bene a leggerlo, dato che ti occupi di minori facendo la catechista in parrocchia. E non solo, molte volte mi sono chiesta cosa porta un minorenne a commettere azioni con conseguenze così gravi da finire in un “Istituto penale per i minorenni”? Quali famiglie e quali comunità civili e religiose ci sono alle spalle? E’ difficile trovare risposte a tutto. Un giorno mi sono decisa, devo leggere quel libro, lo devo a me e lo devo ai ragazzi con i quali sono a contatto. Scorrendo le pagine, capivo, comprendevo, a livello di ragionamento, mi venivano alla mente situazioni con le quali sono entrata in contatto e volti di alcuni ragazzi a rischio. Non voglio dare colpa ai genitori, ma a un tessuto circostante che dal correre troppo per molti motivi, anche g

Liberi reclusi, aggiornato il capitolo conclusivo

Pochi giorni fa l'editore Armando Fiscon mi ha consegnato le copie della ristampa del libro " Liberi reclusi ". Rispetto alla prima edizione, le nuove copie riportano il capitolo conclusivo ampliato con delle nuove riflessioni. Il libro è distribuito in tutta Italia da Il Messaggero. Ecco il testo . Conclusioni Chi commette un reato non pensa che finirà dietro le sbarre. Non si pone affatto questo problema. Nel momento in cui uccide, stupra o spaccia droga, il fuorilegge non considera la possibilità di trascorrere degli anni rinchiuso in una cella. I minori che ho intervistato, hanno compreso di aver infranto le regole della convivenza sociale solo quando hanno sentito scattare ai propri polsi le manette. Solo qualcuno, che ha avuto diversi parenti e amici in galera, ha pensato che prima o poi sarebbe toccato anche a lui “familiarizzare” con altri detenuti e secondini; cosa che poi è avvenuta. Eppure si tratta di giovani che hanno anche commesso gravi violenze. Tra le st

"Liberi reclusi"

Sulla rivista on-line http://www.mezzogiornoedintorni.it/ è stata pubblicata l'intervista che segue. E' stato pubblicato solo tre mesi fa e già si sta mettendo in cantiere una nuova ristampa del libro “Liberi reclusi. Storie di minori detenuti” scritto da Carlo Silvano per le Edizioni del noce (pp. 102, euro dieci, isbn 8887555834) e arricchito con una prefazione di Alfonso Paggiarino, direttore all'Ipm di Treviso. E' un libro che non poteva, del resto, passare inosservato, dato che l'emergenza educativa nel nostro Paese non può essere più procrastinata, soprattutto in una realtà qual è quella della metropoli di Napoli. Quello di Silvano è un testo che non riguarda solo i minori detenuti, ma anche gli adolescenti che viv0no in famiglie considerate “sane e normali”, e credono che pur commettendo un reato non finiranno mai dietro le sbarre. Purtroppo sono tanti i minori che non si rendono conto che uccidere, stuprare o spacciare droga porterà a trascorrere buona part

A Conegliano per sfatare alcuni luoghi comuni sul carcere

Conegliano - E' stata buona la partecipazione di pubblico all'incontro dedicato alla realtà del carcere e dell'Istituto penale dei minorenni, promosso e organizzato dal parroco don Aldo Cornale presso l'oratorio della parrocchia dei " Santi Martino e Rosa ". Nel corso della serata sono stati presentati i volumi " Condannati a vivere. La quotidianità del carcere di Treviso raccontata dal suo cappellano " e " Liberi reclusi. Storie di minori detenuti ". ( don Aldo Cornale, parroco a "S.S. Martino e Rosa" - Conegliano ) Tra i presenti anche diversi giovani. Nel corso del mio intervento ho letto diversi brani dell'intervista a don Pietro Zardo inserita nel libro "Condannati a vivere"; in particolare mi sono soffermato sul sovraffollamento e sulle condizioni disumane in cui versano i detenuti. La realtà del carcere di Treviso è conosciuta molto bene dal vicepresidente alla Provincia Floriano Zambon, il quale, in passa

Le grida manzoniane del governo Berlusconi

Oggi su La Tribuna di Treviso è stato pubblicato un interessante articolo a firma del dottor Massimo De Luca sulla riforma della giustizia che il governo di Silvio Berlusconi intende fare. Ne ho parlato con l'avv. Agostino La Rana (cassazionista) per proporre ai lettori di questo blog alcune riflessioni. Purtroppo, come fa notare l'avv. Agostino La Rana, non si possono ancora elaborare delle riflessioni di carattere tecnico perché il testo finale della riforma non è ancora disponibile. Avv. Agostino La Rana, in un articolo pubblicato su La Tribuna di Treviso (14 marzo 2011), il dr. Massimo De Luca scrive che nell'attuale testo governativo di riforma costituzionale si stabilisce che i magistrati, al pari degli altri funzionari statali, siano direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione di diritti. Secondo lei, come si traduranno nei fatti questi propositi ? Un giudice può sbagliare, naturalmente. E gli errori si pagano, naturalmente. Attualmente, il giudice

Conegliano, presentazione Liberi reclusi

CONEGLIANO - Martedì 15 marzo 2011, ore 20.30, presso la sala parrocchiale della chiesa dei Santi Martino e Rosa (via Fenzi 28 – Conegliano), avrà luogo un incontro culturale su: Il carcere e l'Istituto penale dei minorenni di Treviso tra realtà e luoghi comuni con la proiezione di un breve filmato girato all'interno dell'Istituto penale (Ipm) INTERVERRANNO: padre Giorgio SACCON , cappellano all'Ipm di Treviso dott.ssa Luisa BONAVENO , psicologa all'Ipm dott. Carlo SILVANO , autore del libro “ Liberi reclusi ” L'iniziativa è stata promossa dalla comunità parrocchiale animata da don Aldo Cornale in collaborazione con l'associazione “ La prima pietra ”. E' prevista la partecipazione di Floriano Zambon , già sindaco di Conegliano e attuale vicepresidente alla Provincia di Treviso. INGRESSO LIBERO
7 marzo 2011 - Praticamente era piena la sala parrocchiale della chiesa di Selvana a Treviso quando si è svolto l'incontro dedicato ai minori detenuti nell'Istituto penale cittadino. Dopo una mia introduzione, ha preso la parola la psicologa Luisa Bonaveno, la quale ha presentato la personalità dei minori, le loro storie, le loro origini, le loro difficoltà ad integrarsi trattandosi, per lo più, di ragazzi stranieri. E' stato proiettato anche un filmato girato all'interno dell'Ipm: protagonisti propri i ragazzi lì reclusi. La parola è passata poi a don Giorgio Saccon che si è soffermato molto sull'umanità di questi adolescenti sostenendo che "non esistono ragazzi cattivi". Don Giorgio ha anche sottolineato l'importanza della famiglia nell'educazione dei ragazzi. Dopo un sereno e costruttivo dibattito col pubblico e dopo un intervento di Lisa Cendron, presidente dell'associazione La prima pietra, ha concluso l'incontro il parroco don A

CARCERE MINORILE: BASTA LUOGHI COMUNI, MEGLIO PARLARNE

Da padre Giorgio Saccon ho ricevuto la lettera che segue e che è stata inviata a due quotidiani di Treviso . Caro Direttore, in questi ultimi tempi sto cogliendo, da parte di molte persone, un particolare interesse per le problematiche che riguardano i ragazzi detenuti nell’Istituto penale per Minorenni di Treviso. E’ nata da poco, anche, un’Associazione di Volontari, chiamata “La Prima Pietra”, che si preoccupa di promuovere attività all’interno dell’IPM e nel territorio con l’obiettivo di sostenere e reinserire i ragazzi che, dopo un periodo di privazione della libertà personale, si accingono ad incontrare nuovamente la società alla quale hanno arrecato una ferita. Si stanno promuovendo, un po’ su tutto il territorio della provincia, degli incontri pubblici, per parlare della realtà della detenzione. Penso sia importante incontrarsi e confrontarsi su questa realtà perché spesso risulta poco utile – sia nei confronti delle vittime che degli autori dei reati – liquidare il problema del

SELVANA (TREVISO), 7 MARZO 2011

Treviso - Lunedì 7 marzo 2011, alle ore 20.30, nella sala parrocchiale della chiesa di Selvana (via Zanella 5 - Treviso) si svolgerà un incontro sui ragazzi detenuti nell'Istituto penale dei minorenni di Treviso. L'iniziativa è sostenuta anche dall'Associazione " La prima pietra " che raccoglie numerosi volontari impegnati in varie attività presso l'Istituto penale. Nel corso della serata sarà presentato il libro " Liberi reclusi. Storie di minori detenuti " (Edizioni del noce 2011). Interverranno padre Giorgio Saccon ( cappellano all'Ipm ) e la psicologa Luisa Bonaveno ( Istituto penale dei minorenni di Treviso ). A nome dell'associazione La prima pietra sarà presente anche la presidente Lisa Cendron . Concluderà don Antonio Guidolin , parroco a Selvana. Ingresso libero.

I minori tra spaccio e consumo di droghe

TREVISO - Quando si parla della realtà della detenzione bisogna anche saper leggere le notizie di cronaca nera che vengono diffuse dai media: il minore di turno sorpreso dalla polizia con tremila euro e una decina di bustine di droga nelle tasche certamente va arrestato, processato e rinchiuso nell'Ipm, ma la discussione non può arenarsi qui. Addebitare ogni responsabilità al minore, chiedersi quanto verrà a costare alla collettività il segregarlo in un istituto e, qualora si tratti di uno straniero, se convenga o meno rispedirlo al suo Paese di origine, condurrà forse ad eliminare uno dei tanti bubboni di quel male chiamato droga, ma il marcio resterà comunque in casa nostra, perché il suo nocciolo è un esercito di giovani e adolescenti, i quali, in seno alle nostre famiglie, non avendo dei validi punti di riferimento, cercano di colmare il vuoto facendo ricorso alla droga. Una situazione che non meraviglia se tra i genitori c'è chi fa o ha fatto uso di particolari sostanze. D

Libreria Zanetti, Liberi reclusi

Martedì 15 febbraio 2011, alle ore 20.30, presso la libreria Zanetti di Montebelluna, in piazza Oberkochen 27, sarà presentato il mio libro intitolato " Liberi reclusi. Storie di minori detenuti ". Interverranno: Danilo Zanetti , editore e scrittore Daniele Corbetta , direttore del Ceis di Treviso Alfonso Paggiarino , direttore dell'Istituto penale dei minorenni di Treviso Ingresso libero Info: Libreria Zanetti, tel e fax 0423609608 - http://www.libreriazanetti.it/ Il volume è reperibile anche presso la libreria Lovat di VILLORBA.
SAN FIOR - Circa ottanta persone hanno partecipato all'incontro culturale promosso dall'Amministrazione comunale e dalla Parrocchia sul carcere di Treviso, e svoltosi presso la sala polifunzionale del Municipio in piazza Marconi. Dopo un'introduzione dell'assessore Luigi Tonetto e un saluto del sindaco Gastone Martorel, ho preso la parola per presentare l'azione pastorale svolta da don Pietro Zardo all'interno del carcere trevigiano e anche per parlare della realtà dell'Istituto penale dei minorenni, adiacente al carcere maggiore. [ Nella foto: l'assessore Luigi Tonetto (sx) e il parroco don Claudio Carniel ] Hanno poi preso la parola don Pietro Zardo e il dottor Giovanni Borsato. [ In questa foto, da sx verso dx: Giovanni Borsato, don Pietro Zardo, Gastone Martorel (sindaco di San Fior), Luigi Tonetto (aassessore alle politiche giovanili) e don Claudio Carniel ] E' seguito un interessante e costruttivo dibattito col pubblico presente in sala e la

Storie di minori detenuti

Martedì 15 febbraio 2011, alle ore 20.30, presso la libreria Zanetti di Montebelluna presenterò il mio ultimo libro intitolato " Liberi reclusi ". Partendo dal presupposto che chi compie un reato deve scontare per intero la pena, bisogna dare all'uomo, e soprattutto al minore che sbaglia, la possibilità di un recupero umano e sociale. Non è possibile che in un carcere italiano manchi di tutto - come disinfettanti, carta igienica, detersivi -, e ci sia un affollamento tale nelle celle che a volte i detenuti sono costretti a stare in branda perché non cè lo spazio per stare in piedi. Il libro "Liberi reclusi" (è edito dalle Edizioni del noce ed è distribuito da Il Messaggero) porta la prefazione di Alfonso Paggiarino, direttore dell'Istituto penale dei minorenni del Triveneto.

Storie e voci dal carcere

Storie quotidiane all'interno di un carcere. La vita dei detenuti, la difficoltà a tessere relazioni umane, la necessità di superare l'idea di condanna e pena e concepire il carcere come percorso riabilitativo. Sono storie di adulti, ma anche di minori detenuti: la realtà del carcere di Treviso che sarà al centro dell’incontro di venerdì alle 20.30, nella sala polifunzionale del Municipio «Il carcere di Treviso: albergo o luogo di pena?». Interverranno Gastone Martorel, sindaco di San Fior, Carlo Silvano, autore del volume «Liberi reclusi», don Pietro Zardo, cappellano della Casa circondariale di Treviso, don Claudio Carniel, parroco di San Fior. Nel corso della serata sarà presentato il libro di don Pietro Zardo «Condannati a vivere. La quotidianità dei detenuti del carcere di Treviso raccontata dal suo cappellano», e il nuovo volume di Carlo Silvano, appena pubblicato, «Liberi reclusi. Storie di minori detenuti». Da circa quattordici anni don Pietro è cappellano della Casa ci