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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Liberi reclusi, la prefazione di Alfonso Paggiarino

Qui di seguito propongo la prefazione scritta dal direttore Alfonso Paggiarino per il libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti ". Prefazione Sono lieto e onorato di esprimere il mio pensiero tra le pagine di questa pubblicazione che rappresenta un ulteriore e proficuo passo avanti nel cammino della conoscenza e dell'integrazione tra la realtà penitenziaria e il contesto sociale che la circonda. Sono profondamente convinto che questo percorso conoscitivo contribuisca non poco a mettere da parte il concetto dell'istituto penitenziario quale “contenitore” in cui mettere da parte le persone che, adulte o minori che siano, hanno commesso un reato e, pertanto, meritano solo di essere puniti. La punizione, consistente nella restrizione – com'è giusto che sia – non deve essere considerato l'unico scopo del “carcere”, ma – com'è ancora più giusto che sia – l'anello di congiunzione tra le varie attività istituzionali, che contribuiscono, ciascuna secondo

Le riflessioni di una catechista

Dalla signora Gladys A. Maria Tedesco, catechista a Fontane di Villorba, ricevo le rflessioni che seguono : Sul tavolo, da giorni, un titolo sul libro attirava il mio sguardo “Liberi reclusi”, storie di minori detenuti. E mi dicevo: faresti bene a leggerlo, dato che ti occupi di minori facendo la catechista in parrocchia. E non solo, molte volte mi sono chiesta cosa porta un minorenne a commettere azioni con conseguenze così gravi da finire in un “Istituto penale per i minorenni”? Quali famiglie e quali comunità civili e religiose ci sono alle spalle? E’ difficile trovare risposte a tutto. Un giorno mi sono decisa, devo leggere quel libro, lo devo a me e lo devo ai ragazzi con i quali sono a contatto. Scorrendo le pagine, capivo, comprendevo, a livello di ragionamento, mi venivano alla mente situazioni con le quali sono entrata in contatto e volti di alcuni ragazzi a rischio. Non voglio dare colpa ai genitori, ma a un tessuto circostante che dal correre troppo per molti motivi, anche g

Liberi reclusi, aggiornato il capitolo conclusivo

Pochi giorni fa l'editore Armando Fiscon mi ha consegnato le copie della ristampa del libro " Liberi reclusi ". Rispetto alla prima edizione, le nuove copie riportano il capitolo conclusivo ampliato con delle nuove riflessioni. Il libro è distribuito in tutta Italia da Il Messaggero. Ecco il testo . Conclusioni Chi commette un reato non pensa che finirà dietro le sbarre. Non si pone affatto questo problema. Nel momento in cui uccide, stupra o spaccia droga, il fuorilegge non considera la possibilità di trascorrere degli anni rinchiuso in una cella. I minori che ho intervistato, hanno compreso di aver infranto le regole della convivenza sociale solo quando hanno sentito scattare ai propri polsi le manette. Solo qualcuno, che ha avuto diversi parenti e amici in galera, ha pensato che prima o poi sarebbe toccato anche a lui “familiarizzare” con altri detenuti e secondini; cosa che poi è avvenuta. Eppure si tratta di giovani che hanno anche commesso gravi violenze. Tra le st