Riguardo all'emergenza carceri propongo, per attenuare le sofferenze dei detenuti che per i prossimi mesi di luglio e agosto devono affrontare l'afa in ambienti malsani e fatiscenti, di coinvolgere i militari così da garantire alcuni servizi di vigilanza (ad esempio sulle mura), e utilizzare le guardie carcerarie, liberate da questo servizio, per sorvegliare i detenuti nei cortili per un tempo superiore alla consueta ora d'aria. Si tratterebbe solo di fare questo servizio per i mesi estivi.
In questo post propongo parte dell'intervista rilasciatami da don Marco Di Benedetto - sacerdote trevigiano e volontario nel carcere di Rebibbia a Roma -, riguardante il ruolo dei volontari nelle carceri. Il testo dell'intervista integrale è contenuto nella terza edizione del libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", pubblicato dalle Edizioni del noce. Intervenendo ad un convegno sulla realtà carceraria 1 il giudice di sorveglianza al tribunale di Padova Linda Arata affermò che - per arginare le violenze che si registrano in alcuni penitenziari da parte di agenti nei confronti dei detenuti - è necessario promuovere anche il volontariato: in un carcere, infatti, i volontari non solo hanno il compito di seguire un recluso lungo un preciso percorso di crescita umana e di comprensione del male arrecato alle sue vittime, ma anche di rendere trasparenti le mura della casa circondariale, perché possono testimoniare all'esterno quanto lì avviene. Ma volo...
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