Passa ai contenuti principali

Un nuovo libro, La figlia del professore,

 

 

Il mio prossimo libro - sto ultimando le ultime cose - è ambientato in un appartamento popolare ai margini di una cit­tà qualunque, dove un uomo con meno di sessant’anni, un tempo docente e militante politico, vive tra le ombre del proprio passato.

Malato, abbandonato dalla com­pagna e distrutto dai debiti, trascorre le giornate rileggendo libri, interrogandosi sulle sue scelte e cer­cando un senso nei frammenti di una vita che sfugge. Con lui abita la figlia, poco più che ventenne, consu­mata dalla droga e costretta a prostituirsi per soprav­vivere. Nella casa regna un silenzio carico di dolore e incomunicabilità.

Tra letture, ricordi, riflessioni ideologiche e gesti minimi, il romanzo racconta due esistenze naufraga­te, che si sfiorano senza incontrarsi davvero. Lui guarda indietro, lei prova a non sprofondare.

Un gior­no al mare, un volto amato, una poesia scritta all’alba diventano bagliori fugaci in una notte lunga. La figlia del professore è un romanzo sull’eredità invisibile che attraversa le generazioni, sull’illusione della coeren­za, sul bisogno disperato di essere ascoltati.

Ma cosa accadrà quando il silenzio sarà rotto?
 
"La figlia del professore", ed. Youcanprint 2025, pagine 152.
________________ 
 
Per informazioni sui miei libri collegarsi al sito della Libreria "Il Libraccio":  Libreria Il Libraccio

Commenti

Post popolari in questo blog

Crimini di guerra e... non solo

Ricevo una nuova riflessione sull'intervista rilasciatami da don Pietro Zardo. A scriverla è l'avv. Maria Bortoletto, consigliere provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La Seconda guerra mondiale ha lasciato uno strascico di crimini compiuti ai danni delle popolazioni civili come mai era accaduto nel passato. E’ anche vero però che, a differenza del passato, per la prima volta nella storia, i responsabili di questi crimini sono stati processati e condannati dai Tribunali speciali creati appositamente dai vincitori a guerra finita (vedi Norimberga, Tokio, ecc.). Un tempo era la Storia e non gli uomini a giudicare i vinti e i vincitori. Fu dunque un atto di giustizia? Certamente sì, perché i crimini compiuti, per esempio dai tedeschi in Europa e dai giapponesi in Asia, meritavano una giusta punizione. Ma non si può tuttavia non sottolineare che la “giustizia” applicata da quei Tribunali speciali non fu del tutto imparziale. Erano infatti i vincito...

Don Marco Di Benedetto: i volontari sono una risorsa per le carceri

In questo post propongo parte dell'intervista rilasciatami da don Marco Di Benedetto - sacerdote trevigiano e volontario nel carcere di Rebibbia a Roma -, riguardante il ruolo dei volontari nelle carceri. Il testo dell'intervista integrale è contenuto nella terza edizione del libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", pubblicato dalle Edizioni del noce. Intervenendo ad un convegno sulla realtà carceraria 1 il giudice di sorveglianza al tribunale di Padova Linda Arata affermò che - per arginare le violenze che si registrano in alcuni penitenziari da parte di agenti nei confronti dei detenuti - è necessario promuovere anche il volontariato: in un carcere, infatti, i volontari non solo hanno il compito di seguire un recluso lungo un preciso percorso di crescita umana e di comprensione del male arrecato alle sue vittime, ma anche di rendere trasparenti le mura della casa circondariale, perché possono testimoniare all'esterno quanto lì avviene. Ma volo...

Don Marco Di Benedetto a Selvana di Treviso

TREVISO - Sabato 2 giugno si è svolto - anche per ricordare la festa della Repubblica italiana e i valori custoditi nella nostra Carta costituzionale - un incontro dedicato alle violenze sui carcerati. Tra i relatori  don Marco Di Benedetto , giovane sacerdote trevigiano (studente a Roma e impegnato come volontario nel carcere di Rebibbia). L'incontro è stato promosso e organizzato dal Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba (affiliato all'Associazione culturale "Nizza italiana") presso i locali della parrocchia di "Cristo Re" a Selvana di Treviso, grazie all'accoglienza e alla disponibilità del parroco don Antonio Guidolin . Dopo una breve introduzione della presidente del Circolo Adriana Michielin , hanno preso la parola il  Giovanni Borsato ,  Carlo Silvano e don Marco Di Benedetto. Durante l'incontro si è parlato pure del libro a firma di Samanta Di Persio intitolato " La pena di morte italiana. Violenze e crimini senz...