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Liberi reclusi, la testimonianza di una lettrice

Falzè di Trevignano - Sono mamma di due figli: uno già adulto - se si può chiamarlo così - di 23 anni, e un ragazzino di 11 anni. Grazie ad un incontro organizzato dalla mia parrocchia sul tema del carcere, ho conosciuto Carlo Silvano ed il suo libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", che ho letto ben due volte.  Ho partecipato all’incontro organizzato in parrocchia conscia che esiste una realtà così vicina a noi geograficamente, ma molto lontana dai nostri pensieri. Onestamente non ho mai avuto modo di pensarci: "non mi tocca e allora non mi riguarda", questo mi veniva da dire.
Dopo aver letto tutte le testimonianze raccolte da Carlo Silvano, mi sono chiesta: sto educando bene i miei figli? Tra le molte storie ho cercato di captare le motivazioni che hanno spinto i ragazzi a delinquere. Ma è solo colpa dei genitori? E dove non arrivano i genitori, chi può intervenire e, soprattutto, quando? Un'attenta analisi dei segnali che mandano i nostri giovani già in età scolare ed un intervento precoce su certe situazioni, potrebbero salvarli da certe conseguenze? E se dovesse succedere ai miei figli, come mi comporterei? Ma si sa, ai propri figli non succederà mai! Sicuramente l’avranno pensato anche quelle mamme che ora - e quelle che possono - si recano in carcere a trovare i propri figli; madri che ora si trovano anche accusate di non aver saputo compiere il proprio dovere e, per questo, vengono isolate dal contesto in cui abitano. Leggendo il libro di Silvano non ho trovato risposte, ma molte domande che non mi ero mai posta, non per presunzione, ma per aver ignorato, in buona fede, l’argomento.
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Mariangela B.

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