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I minori? Aumentano violenze e vittime

 

I minori?

Aumentano violenze

e vittime

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato una significativa diminuzione del tasso di omicidi, con un calo del 33% e una riduzione del 6% tra il 2023 e il 2024, secondo il rapporto della Criminalpol della Polizia. Questo trend positivo è particolarmente evidente negli omicidi di stampo mafioso, diminuiti del 72%: da 53 casi nel 2015 a 15 nel 2024.

Tuttavia, la Campania rappresenta un’eccezione a questa tendenza generale, registrando un aumento del 31% negli omicidi tra il 2023 e il 2024, confermandosi come la regione con il maggior numero di casi. Questo dato suggerisce la persistenza di dinamiche criminali locali che richiedono interventi mirati.

Un aspetto preoccupante evidenziato dal rapporto è l’incremento degli omicidi che coinvolgono minori. La percentuale di omicidi commessi da minorenni è aumentata dal 4% all'11% tra il 2023 e il 2024, mentre la percentuale di vittime minorenni è salita dal 4% all’8% nello stesso periodo. Questo fenomeno solleva interrogativi sulle cause sociali e culturali che spingono i giovani verso comportamenti violenti.

La criminologia offre diverse teorie per interpretare questi dati. Le teorie sociologiche, ad esempio, analizzano come l’ambiente sociale e culturale influenzi il comportamento deviante. In particolare, la teoria delle subculture criminali suggerisce che in alcune comunità si sviluppino valori e norme che legittimano l’uso della violenza, facilitando l’ingresso dei giovani in circuiti criminali. Questo potrebbe spiegare l’aumento degli omicidi tra i minori in determinate aree geografiche, come la Campania.

 


Un’altra prospettiva è offerta dalla teoria dell’etichettamento, che esamina come la società possa contribuire alla formazione dell’identità deviante attraverso processi di stigmatizzazione. I giovani etichettati come “devianti” potrebbero interiorizzare questa identità, portandoli a comportamenti criminali reiterati. Questo processo può essere amplificato in contesti dove le opportunità sociali ed economiche sono limitate, creando un circolo vizioso di esclusione e devianza.

Per contrastare efficacemente la criminalità minorile, è fondamentale adottare un approccio integrato che combini interventi repressivi con misure preventive. Il “Decreto Caivano”, emanato nel settembre 2023, rappresenta un tentativo in questa direzione, introducendo misure per combattere la criminalità giovanile e l’abbandono scolastico. Tra le disposizioni, il decreto prevede l’intervento del Questore per convocare e ammonire i minorenni e i loro genitori in caso di comportamenti devianti. Tuttavia, il decreto ha suscitato dibattiti: alcuni esperti sottolineano la necessità di potenziare le strutture rieducative e di supporto, piuttosto che focalizzarsi esclusivamente su misure punitive.

In conclusione, sebbene i dati generali sugli omicidi in Italia mostrino una tendenza al ribasso, l’aumento degli omicidi tra i minori e in specifiche regioni evidenzia la necessità di interventi mirati. Comprendere le radici sociologiche della devianza giovanile è essenziale per sviluppare politiche efficaci che promuovano l’inclusione sociale e offrano alternative concrete ai percorsi criminali. (Carlo Silvano)

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerosi volumi. Per informazioni cliccare sul seguente collegamento: Libri di Carlo Silvano

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