Passa ai contenuti principali

A Conegliano per sfatare alcuni luoghi comuni sul carcere

Conegliano - E' stata buona la partecipazione di pubblico all'incontro dedicato alla realtà del carcere e dell'Istituto penale dei minorenni, promosso e organizzato dal parroco don Aldo Cornale presso l'oratorio della parrocchia dei "Santi Martino e Rosa". Nel corso della serata sono stati presentati i volumi "Condannati a vivere. La quotidianità del carcere di Treviso raccontata dal suo cappellano" e "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti".

(don Aldo Cornale, parroco a "S.S. Martino e Rosa" - Conegliano)

Tra i presenti anche diversi giovani. Nel corso del mio intervento ho letto diversi brani dell'intervista a don Pietro Zardo inserita nel libro "Condannati a vivere"; in particolare mi sono soffermato sul sovraffollamento e sulle condizioni disumane in cui versano i detenuti. La realtà del carcere di Treviso è conosciuta molto bene dal vicepresidente alla Provincia Floriano Zambon, il quale, in passato, ha avuto modo di visitare la casa circondariale e ha confermato quanto da me descritto.

Al pubblico sono stati poi proposti due filmati girati all'interno dell'Ipm e molta attenzione è stata riservata alle parole della psicologa Luisa Bonaveno,che ha descritto, tra l'altro, la personalità dei minori reclusi.

E' poi intervenuto don Giorgio Saccon (foto sopra) e la psicologa Lisa Cendron, presidente dell'associazione "La prima pietra".

(Floriano Zambon, vicepresidente alla Provincia di Treviso)

Commenti

Post popolari in questo blog

Crimini di guerra e... non solo

Ricevo una nuova riflessione sull'intervista rilasciatami da don Pietro Zardo. A scriverla è l'avv. Maria Bortoletto, consigliere provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. La Seconda guerra mondiale ha lasciato uno strascico di crimini compiuti ai danni delle popolazioni civili come mai era accaduto nel passato. E’ anche vero però che, a differenza del passato, per la prima volta nella storia, i responsabili di questi crimini sono stati processati e condannati dai Tribunali speciali creati appositamente dai vincitori a guerra finita (vedi Norimberga, Tokio, ecc.). Un tempo era la Storia e non gli uomini a giudicare i vinti e i vincitori. Fu dunque un atto di giustizia? Certamente sì, perché i crimini compiuti, per esempio dai tedeschi in Europa e dai giapponesi in Asia, meritavano una giusta punizione. Ma non si può tuttavia non sottolineare che la “giustizia” applicata da quei Tribunali speciali non fu del tutto imparziale. Erano infatti i vincito...

Don Marco Di Benedetto: i volontari sono una risorsa per le carceri

In questo post propongo parte dell'intervista rilasciatami da don Marco Di Benedetto - sacerdote trevigiano e volontario nel carcere di Rebibbia a Roma -, riguardante il ruolo dei volontari nelle carceri. Il testo dell'intervista integrale è contenuto nella terza edizione del libro "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti", pubblicato dalle Edizioni del noce. Intervenendo ad un convegno sulla realtà carceraria 1 il giudice di sorveglianza al tribunale di Padova Linda Arata affermò che - per arginare le violenze che si registrano in alcuni penitenziari da parte di agenti nei confronti dei detenuti - è necessario promuovere anche il volontariato: in un carcere, infatti, i volontari non solo hanno il compito di seguire un recluso lungo un preciso percorso di crescita umana e di comprensione del male arrecato alle sue vittime, ma anche di rendere trasparenti le mura della casa circondariale, perché possono testimoniare all'esterno quanto lì avviene. Ma volo...

Don Marco Di Benedetto a Selvana di Treviso

TREVISO - Sabato 2 giugno si è svolto - anche per ricordare la festa della Repubblica italiana e i valori custoditi nella nostra Carta costituzionale - un incontro dedicato alle violenze sui carcerati. Tra i relatori  don Marco Di Benedetto , giovane sacerdote trevigiano (studente a Roma e impegnato come volontario nel carcere di Rebibbia). L'incontro è stato promosso e organizzato dal Circolo di lettura "Matilde Serao" di Villorba (affiliato all'Associazione culturale "Nizza italiana") presso i locali della parrocchia di "Cristo Re" a Selvana di Treviso, grazie all'accoglienza e alla disponibilità del parroco don Antonio Guidolin . Dopo una breve introduzione della presidente del Circolo Adriana Michielin , hanno preso la parola il  Giovanni Borsato ,  Carlo Silvano e don Marco Di Benedetto. Durante l'incontro si è parlato pure del libro a firma di Samanta Di Persio intitolato " La pena di morte italiana. Violenze e crimini senz...