Sulla stampa locale leggo un articolo che riguarda la barbara uccisione di una ragazza colpevole di essere incinta.
A lasciarmi sconvolto non sono solo le modalità dell'omicidio, ma le parole dell'avvocato del ragazzo, il quale si è dichiarato colpevole della morte della sua ex fidanzata.
Nell'articolo si legge:
[il ragazzo ha] "raccolto una pietra da terra e ha colpito Irina alle spalle con tutta la forza che aveva. Poi si è accanito su di lei e l’ha finita
soffocandola, preoccupandosi di nascondere il corpo sotto ramaglie e
fogliame. Prima di andarsene le ha strappato la collana d’oro che
portava al collo, ha venduto il gioiello a un “Compro oro” ed è andato a
giocarsi i soldi ai videopoker. Il giorno dopo è andato a scuola come
se niente fosse. Al termine dell’interrogatorio l’avvocato [cognome] ha
chiesto al giudice di valutare la possibilità di cambiare la misura
cautelare e di mandare il ragazzo agli arresti domiciliari".
"È un
ragazzo di 18 anni come tanti altri, spiega l’avvocato [cognome], è
ancora sotto shock e davanti al giudice si è mostrato pentito".
Affermare che questo giovane è un ragazzo come tanti altri lo trovo assurdo e inaccettabile, così come assurda e inaccettabile è la richiesta di avere gli arresti domiciliari.
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