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Camposampiero: il carcere tra pregiudizi e realtà

CAMPOSAMPIERO (PD) - Presso la sala della parrocchia di San Marco a Camposampiero si è svolta ieri una tavola rotonda su "Il carcere tra realtà e pregiudizi", con la partecipazione di Linda ARATA (giudice di sorveglianza al Tribunale di Padova), Luisa BONAVENO (psicologa al carcere minorile del Triveneto) e Carlo SILVANO (scrittore). Dopo una breve introduzione di Armando FISCON (editore), ha preso la parola Silvano che si è soffermato sul problema del sovraffollamento e sulle violenze ai detenuti nelle carceri italiane.
prof. Armando Fiscon

E' stato poi mostrato - ai presenti in sala - un breve documentario girato nel carcere minorile di Treviso con interviste ai reclusi, e partendo da questo documentario la psicologa Bonaveno ha parlato della realtà di questa struttura, delle famiglie di origine dei minori lì ristretti, dei reati commessi e della necessità di "contenere" e insegnare le regole a quanti le violano. Nei confronti dei minori che sbagliano non si possono assumere atteggiamenti paternalistici e tendenti a giustificare il male arrecato, ma occorre essere fermi su certi punti e dare precise regole.
da sx verso dx: Luisa Bonaveno, Carlo Silvano e Linda Arata

Nel suo intervento il giudice Arata ha parlato del proprio lavoro quotidiano a contatto con centinaia di detenuti, e ha toccato numerosi punti, come i disagi vissuti dai reclusi in ambienti ristretti, il ruolo dei familiari nel sostenere psicologicamente ed economicamente i detenuti, il percorso utile a far comprendere al carcerato il male che ha causato alla sua vittima e alla società.

Nel corso del dibattito hanno preso la parola diversi presenti, tra cui l'avv. Luciano Faraon, il quale si è soffermato sull'etica degli avvocati, e la signora Mirella, volontaria al carcere di Treviso.
Secondo il giudice Arata, infine, per tentare di arginare il fenomeno delle violenze sui detenuti è importante sostenere anche il volontariato attivo in carcere.

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