Consiglio la lettura dell'articolo, a firma di Samanta Di Persio, che indico col link.
http://www.informarexresistere.fr/2012/08/24/carceri-italiane-fuori-legge/?fb_action_ids=4110058482893&fb_action_types=og.recommends&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=246965925417366#axzz24akmakeP
“Il giorno di ferragosto sono stato al carcere di Treviso e la situazione è sempre disumana: su una capienza di circa 140 posti disponibili, i detenuti sono il doppio. Tra i problemi del carcere c’è anche il fatto che il direttore ostacola la presenza dei volontari e ciò non rende “trasparenti” le mura del carcere…” Ricevo questo messaggio da Carlo e mi riporta alla mente uno dei problemi più annosi del nostro Paese: il sovraffollamento degli istituti di pena. Nelle 206 strutture potremmo ospitare circa 45 mila detenuti, invece sono oltre 67mila. Con il decreto svuota carceri sono usciti solo 3446 detenuti. Da tempo i radicali chiedono un’amnistia perché la situazione è disumana. L’Italia nel 2009 è stata condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo per trattamenti inumani e degradanti. Lo spazio a disposizione per ogni detenuto nelle carceri italiane era di circa tre metri quadri, secondo l’Europa dovrebbero essere 7,5. L’associazione Antigone da maggio sta [continua cliccando sul link].
Tratto da: Carceri italiane fuori legge | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/08/24/carceri-italiane-fuori-legge/#ixzz24dUKy8va
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
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Quando ho scritto a Samanta il breve messaggio sul carcere di Treviso non pensavo proprio che venisse poi utilizzato per aprire un articolo.
RispondiEliminaVorrei aggiungere un mio contributo alla discussione apertasi con questo articolo: lo scorso 14 giugno, in una parrocchia di Camposampiero (Padova), si è svolto un incontro sulla realtà della detenzione e tra i relatori c’era anche il magistrato di sorveglianza Linda Arata, la quale, rispondendo ad una domanda in merito a quanto si sente di dire sulle violenze che certi detenuti subiscono da alcuni agenti, ha detto che è importante incentivare il volontariato.
Per la dottoressa Linda Arata, e sono d’accordo con lei, i volontari non solo possono aiutare i detenuti a compiere un percorso di crescita umana, ma possono anche – con la propria testimonianza – realizzare un ottimo canale di informazione tra quanto avviene in carcere e la cosiddetta società civile. In altre parole, possono rendere “trasparenti” le mura del carcere.
Durante l’intervento della dott.ssa Arata ho avuto modo di prendere degli appunti, e appena possibile li inserirò in questo mio blog.