Trovo fuorviante definire “indifferenti” le persone che nel video reso pubblico dalla Procura della Repubblica di Napoli, hanno assistito all'omicidio di un boss della camorra. Non è così che si combatte la criminalità organizzata. Personalmente, quando vivevo in provincia di Napoli, ho assistito a diversi fatti di sangue con delinquenti caduti a terra, privi di vita. Attorno a me non c'erano persone indifferenti, ma terrorizzate. Bisogna anche precisare che non tutte le persone presenti sulla scena del delitto si rendono subito conto di quello che sta accadendo, e a volte, come è capitato anche a me, si percepiscono gli spari come dei semplici e innocui pedardi. Quando poi ci si rende conto di quello che è successo, allora si pensa che si può avere l'assassino anche a qualche metro di distanza e con l'arma ancora pronta per l'uso. Un'esperienza, questa, che non auguro a nessuno. Un episodio che mi è successo riguarda quando, a metà anni Novanta, ero con un amic...
Un blog per parlare della realtà dell'Istituto penale dei minorenni e del carcere di Treviso, e per far conoscere i volumi "Condannati a vivere. La quotidianità dei detenuti del carcere di Treviso raccontata dal suo cappellano", di don Pietro Zardo", e "Liberi reclusi. Storie di minori detenuti" di Carlo Silvano.